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Le ricerche di Gerona 2005

(08-08-12) Asma olimpica: la lezione degli atleti



Un'inchiesta sul British Medical Journal, la prestigiosa rivista medica britannica che ha annunciato proprio in questi giorni la volont? di dare spazio ad argomenti di medicina dello sport in preparazione e per tutto il periodo delle Olimpiadi di Londra, rileva che a partire dagli anni '70 si sono moltiplicate le diagnosi di asma fra gli atleti olimpici. Nella squadra olimpica britannica di Atene 2004 gli asmatici erano circa il 20%, una frequenza tre volte superiore a quella della popolazione generale del Regno Unito. E alle Olimpiadi di Pechino 2008 il 20% dei nuotatori e dei ciclisti asmatici ha vinto da solo circa un terzo delle medaglie. I broncodilatatori e gli steroidi migliorano le prestazioni sportive e per questo c'? chi sospetta che ci sia dietro il doping. Un'ampia revisione della letteratura scientifica ha per? escluso che i broncodilatatori possano influenzare le prestazioni sportive, fatta eccezione per il clenbuterolo. In realt? i dati emersi dall'inchiesta del British Medical Journal dimostrano come sia possibile, anche per gli asmatici, fare sport ad altissimi livelli, grazie al miglioramento della diagnosi e delle cure.
Sono molte le cause della maggiore incidenza di asmatici tra gli sportivi: alcune forme di costrizione delle vie aeree, sono scatenate dall'esercizio fisico e dalla respirazione a frequenza elevata. I nuotatori o chi si allena su strada, come i podisti o ciclisti, sono esposti ad agenti chimici irritanti contenuti nell'acqua delle piscine o nell'aria inquinata.
?Vorrei soffermarmi sulle considerazioni costruttive e utili per un asmatico nella realt? di tutti i giorni. Queste vittorie sulla malattia insegnano quanto sia importante curarsi bene e con costanza, imparare a respirare nel modo adeguato e perfino le modalit? corrette di assumere il farmaco, per esempio i broncodilatatori all'inizio e alla fine dell'esercizio fisico per garantirsi la massima copertura rispetto a un episodio di broncospasmo?, commenta Alessandro Oliva, specialista in Malattie dell'Apparato Respiratorio dell'Ospedale Mauriziano di Torino.


Fonte: edott.it

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