(25-09-12) L?interruttore dell?Alzheimer
Nonostante siano passati pi? di 100 anni dalla scoperta del morbo di
Alzheimer, di questa patologia se ne conoscono ancora poco le cause e la cura.
La principale responsabile del morbo di Alzheimer sarebbe una forma alterata
della proteina beta amiloide. Questa, proprio perch? aberrante, si
accumulerebbe nel cervello sotto forma di placche, causando la morte dei
neuroni. Una prova evidente di questo fenomeno ? arrivata grazie a una ricerca
pubblicata dalla rivista Nature. Secondo Samuel Gandy, direttore del Mount
Sinai Center for Cognitive Health di New York, ?siamo di fronte alla scoperta
pi? importante degli ultimi due decenni in fatto di Alzheimer?.
Gli autori dello studio hanno infatti identificato una rara mutazione genetica
in grado di proteggere il cervello dal temibile morbo. Il meccanismo ? molto
semplice: la mutazione in questione sarebbe in grado di diminuire la produzione
della proteina amiloide. Un dato importante, supportato da un ulteriore studio
pubblicato dal New England Journal of Medicine. La mutazione che predispone
all'Alzheimer comincia a produrre eccessivi livelli della proteina incriminata
gi? 20 anni prima della comparsa dei primi sintomi.
Come spiega il professor Pier Luigi Canonico, presidente della Societ?
Italiana di Farmacologia, ?i farmaci in fase di sviluppo per l'Alzheimer
dovranno mirare a prevenire o a impedire l'azione e la formazione delle placche
di beta amiloide e questo obiettivo rappresenta un nuovo approccio di cura che
apporterebbe un valore aggiunto alla terapia attualmente disponibile. E,
infatti, mentre ora si utilizzano soltanto farmaci sintomatici, ad esempio per
aiutare la memoria, le nuove molecole potrebbero prevenire (o quanto meno
rallentare) l'evoluzione della patologia, influenzando i meccanismi che sono
alla base della progressione della malattia?.
Fonte: edott.it
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