(08-10-12) Obesit?, la crisi economica ci fa ingrassare
Secondo i dati del Rapporto Osservasalute, con l'aumentare delle difficolt?
economiche le abitudini alimentari degli italiani peggiorano. Si scelgono
prodotti pi? economici e poco sani, si consuma meno frutta e verdura e
diminuisce l'attivit? fisica. Un italiano su tre ? sovrappeso, uno su dieci ?
obeso. Il governo Monti sta valutando la possibilit? di tassare il cibo
"spazzatura", con l'obiettivo di prevenire l'obesit?, risparmiando quindi, in
previsione, sulle cure ospedaliere per malattie correlate al sovrappeso. La
manovra in discussione per? viene giudicata troppo blanda, si ipotizza infatti
di aggiungere 50 centesimi al litro per i superalcolici e 2,5 centesimi per le
bevande dolci non alcoliche. Escluse dal provvedimento le patatine fritte, le
salse grasse, il pane zuccherato e nessun incentivo alle aziende che producono
cibi sani e biologici.
Tra le abitudini recenti degli italiani troviamo il pasto veloce poco costoso,
di bassa qualit?, ricco di sale, grassi saturi, zuccheri, additivi e coloranti.
L'obesit? rimane un problema pi? diffuso soprattutto nel Sud Italia, ma regioni
come Valle d'Aosta, Sardegna e Friuli Venezia Giulia registrano un
significativo aumento. In generale, gli uomini sorpassano le donne e tra i 6 e
i 17 anni il 23% ? sovrappeso, addirittura obeso invece l'11% dei ragazzi.
?Il dato pi? preoccupante ? l?aumento dei fattori di rischio quali fumo,
alcol, sedentariet?, che seguono a ruota la cattiva alimentazione e da soli
determinano il 75% delle malattie che fanno finire gli italiani in ospedale -
sottolinea Walter Ricciardi, coordinatore del Rapporto Osservasalute e
direttore dell?istituto di Igiene dell?universit? Cattolica di Roma - l?analisi
delle schede di dimissione ospedaliera (SDO) 2001-2009 evidenzia come quasi 40
mila ricoveri sono attribuiti ogni anno all?obesit? e ai disturbi da
iperalimentazione che in questi problemi trovano la diagnosi principale, in
altri 110 mila ricoveri l?obesit? ? indicata tra le diagnosi secondarie come
condizione che coesiste al momento dell?ingresso in ospedale e influenza il
trattamento ricevuto e la durata della degenza?.
Fonte:edott.it
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