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Le ricerche di Gerona 2005

(11-10-12) Sbagliato svegliare i pazienti all?alba





Uno studio americano pubblicato su Annals of Internal Medicine spiega che i
rumori ospedalieri interferiscono con il processo di guarigione dei pazienti e
che una buona qualit? di sonno aiuta a stare meglio. Nei nostri ospedali gli
infermieri svegliano i pazienti alle sei, di routine, per la misurazione della
pressione e della febbre. Riaddormentarsi dopo non ? sempre facile. Il medico
Orfeu Buxton della Emory University, autore dello studio, ha registrato per
diverse notti i rumori del suo ospedale e poi li ha fatti ascoltare a dodici
dei suoi studenti mentre dormivano. Ciascuno di questi studenti era collegato a
un apparecchio che registrava l'encefalogramma nel sonno, cos? si potevano
rilevare variazioni del tracciato in risposta ai rumori. Cambiando intensit? e
tipo di rumore poi si sarebbe potuto capire cos'? che disturba di pi? il sonno:
gli allarmi delle pompe d'infusione, per esempio, i campanelli dei malati o i
telefoni, i carrelli delle medicazioni e tanti altri rumori.

Il suono pi? fastidioso ? quello degli allarmi delle pompe d'infusione e le
voci nei corridoi. Questi rumori svegliavano spesso gli studenti, cera anche
chi non si svegliava o non ricordava di essersi svegliato, ma tutti si
sentivano stanchi. Un limite dello studio ? che gli studenti sono giovani e
sani, mentre chi si ricovera in ospedale di solito ? pi? anziano e soffre di
dolori e fastidi legati alla malattia. Per ridurre gli effetti collaterali
della mancanza di sonno, qualche ospedale negli Stati Uniti ha stabilito un
?quiet time? , sapendo che gli anziani con disturbi cognitivi legati
all'ospedalizzazione muoiono pi? degli altri.

Fonte: edott.it

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