(12-10-12) Sei milioni d?italiani esposti a rischi ambientali
Lo studio Sentieri eseguito da Cnr e Istituto superiore di sanit? dichiara che
sei milioni d'italiani vivono in aree ad alto rischio ambientale. Almeno 1.200
decessi l'anno sono dovuti ad avvelenamento industriale, con tassi pi? alti
soprattutto a sud e nelle aree contaminate dall'amianto, dove nel periodo 2003-
2008 c'? stata un'impennata del 32% dei decessi per tumore della pleura. Il
rapporto, presentato ieri dal ministro della Salute Renato Balduzzi, sembra
dire che le bonifiche realizzate, o solo annunciate in questi anni, non hanno
prodotto effetti perch?, intorno ai grandi poli chimici, nelle vicinanze di
centrali elettriche e siderurgiche, di miniere, porti, discariche e
inceneritori, la mortalit? ? pi? alta del 15% rispetto al resto del Paese.
Le vie respiratorie sono le pi? colpite, in presenza di amianto le morti in
eccesso per tumore polmonare sono 330 e quelle per carcinoma pleurico sono il
triplo della norma (416 morti in eccesso). Il tumore al polmone miete vittime
anche intorno a poli petrolchimici e raffinerie (643 casi in eccesso). I dati
sugli inceneritori sembrano invece dar ragione a tanti comitati territoriali,
visto che nei loro dintorni la percentuale di carcinomi al fegato ? doppia
rispetto agli standard.
Nella lista dei siti a maggior rischio si confermano l'Ilva di Taranto, la
Ferriera di Servola a Trieste, il petrolchimico di Gela, le raffinerie del
Sulcis, Casale Monferrato e Porto Torres.
Fonte: edott.it
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