(15-10-12) Dieta dedicata alla steatosi

La steatosi epatica non alcolica pu? progredire fino alla steato-epatite e
alla cirrosi e la dieta potrebbe influenzare il decorso.
Sono state analizzate le alterazioni del fegato in assenza di variazioni di
peso nella popolazione anziana, prima e dopo 4 settimane con diete a diverso
tenore di grassi e di glucidi.
Diete isoenergetiche a basso tenore di grassi (bassa saturazione) / basso
indice glicemico (LGI) (LSAT: 23% di grassi / 7% di grassi saturi / GI <55) o
ad altro tenore di grassi (ad alta saturazione)/ elevato GI (Hsat: 43% fat/24%
di grassi saturi / GI > 70) sono state considerate in soggetti pi? anziani.
Nello studio 20 soggetti (7 uomini e 13 donne di et? media 69,3 anni, con BMI
26,9)? sono stati randomizzati per ricevere la dieta LSAT e 15 soggetti ( 6
uomini e 9 donne di et? media 68,6 anni, con BMI 28.1? alla dieta Hsat.? Al
termine delle 4 settimane di dieta il peso ? rimasto stabile. Il grasso epatico
? diminuito in modo significativo con la dieta LSAT, ma non con la Hsat.
La dieta LSAT ha determinato un calo della glicemia a digiuno del colesterolo
totale, colesterolo HDL e LDL e un innalzamento dei trigliceridi, mentre la
dieta Hsat non ha avuto alcun effetto sul glucosio e sul colesterolo HDL, con
un?elevazione del colesterolo LDL e del totale. Determinando l?omeostasi
glicemica in rapporto alla resistenza insulinica (HOMA) entrambe le diete non
hanno provocato cambiamenti. Dunque la componente in grassi della dieta pu?
avere significato predittivo influenzando il decorso della steatosi epatica.

Fonte:

http://www.ncbi.nlm.nih.
gov/pubmed/22849970 Br J
Nutr. 2012 Jul 31:1-9.
Beneficial effect of a weight-
stable, low-fat/low-saturated fat/low-glycaemic index diet to reduce liver fat
in older subjects.

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