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Le ricerche di Gerona 2005

(20-10-12) La CCSVI ? associata alla sclerosi multipla




Ricercatori dell?Universit? di Ferrara ( Italia ) hanno preso in esame tutti
gli argomenti contro la insufficienza venosa cronica cerebrospinale ( CCSVI ),
e la sua associazione con la sclerosi multipla.
E? stata compiuta una revisione di tutti i dati che hanno indicato un
possibile collegamento tra queste due entit?.

Gli studi di prevalenza hanno mostrato una grande variabilit? nella prevalenza
di insufficienza venosa cronica cerebrospinale nei pazienti con sclerosi
multipla.
Tuttavia, una recente meta-analisi ha evidenziato un incremento di oltre 13
volte della prevalenza di CCSVI nella sclerosi multipla.

L?ipoperfusione globale del cervello e la ridotta dinamica dei liquidi
cerebrospinali nella sclerosi multipla sono risultati correlati alla CCSVI.

Gli studi post-mortem hanno mostrato una maggiore prevalenza di difetti
intraluminali nella vena principale extracranica nei pazienti affetti da
sclerosi multipla, rispetto ai controlli.


Tenendo conto degli attuali dati epidemiologici, i risultati autoptici, e il
rapporto tra CCSVI e ipoperfusione e flusso del liquido cerebrospinale, la
insufficienza venosa cronica cerebrospinale pu? essere inserita nella lista dei
molteplici fattori coinvolti nella patogenesi della sclerosi multipla.

Secondo gli Autori, la grande variabilit? nella prevalenza di CCSVI nei
pazienti con sclerosi multipla potrebbe essere il risultato di diverse
metodologie impiegate nella valutazione ecografica venosa.

E? stato anche dimostrato che CCSVI condivide con la sclerosi multipla, i tre
principali fattori di rischio.

Il fumo ? il fattore di rischio pi? importante per i danni che provoca alle
cellule endoteliali, la vitamina D ha un ruolo protettivo, e il virus di
Epstein-Barr ( EBV ) passa la barriera ematoencefalica invadendo le cellule
endoteliali, collegando, pertanto, lo squilibrio di questi tre fattori alla
sclerosi multipla attraverso la autoimmunit?. ( Xagena2012 )


Fonte: Morovic S, Zamboni P, Neurol Res 2012; 34: 770-779


Neuro2012


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