(10-11-12) Rischio Tev sale in pazienti con artrite reumatoide
Un ampio studio basato sulla popolazione svedese mostra che i pazienti affetti
da artrite reumatoide hanno un pi? elevato rischio di tromboembolismo venoso
rispetto alla popolazione generale, e che tale rischio si mantiene stabile nei
dieci anni successivi alla diagnosi. Il campione studiato comprendeva 37.856
pazienti con artrite reumatoide alla baseline, e 7.904 casi di artrite
reumatoide incidente verificatisi durante il periodo di follow up durato dal
1997 fino al 2010, i cui dati sono stati confrontati con quelli della
popolazione generale allo scopo di effettuare una stima del rischio di
tromboembolismo venoso. Ne ? risultato che i pazienti con artrite reumatoide
hanno un rischio relativo di tromboembolismo venoso di 5,9 per 1.000 persone
anno, pi? che doppio rispetto al 2,8 della popolazione generale. Non ? stata
notata un?associazione che, al momento dei primi sintomi di artrite reumatoide
la collegasse con una precedente storia di tromboembolismo venoso. Nel primo
anno dopo la diagnosi, il rischio di tromboembolismo ? stato tuttavia superiore
rispetto alla popolazione di controllo, ma non ? poi ulteriormente aumentato
nei dieci anni successivi. Dopo il ricovero in ospedale i rischi sono stati
elevati, ma non superiori rispetto a quelli corsi da pazienti senza artrite
reumatoide. Con il crescere dell?et?, il rischio di tromboembolismo venoso ?
stato progressivamente maggiore, ma non si sono evidenziate differenze tra
uomini e donne, n? si ? riscontrata un?influenza del fattore reumatoide.
Fonti:
JAMA, 2012; 308(13):1350-6
doctornews33
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