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Le ricerche di Gerona 2005

(12-11-12) Integrazione vitamina D non ferma le infezioni respiratorie



Uno studio randomizzato controllato in doppio cieco su 322 adulti neozelandesi
ha mostrato che una somministrazione mensile di 100.000 IU di vitamina D3 non
riduce n? l?incidenza n? la gravit? delle infezioni al tratto respiratorio
superiore negli adulti sani

Uno studio randomizzato controllato in doppio cieco su 322 adulti neozelandesi
ha mostrato che una somministrazione mensile di 100.000 IU di vitamina D3 non
riduce n? l?incidenza n? la gravit? delle infezioni al tratto respiratorio
superiore negli adulti sani. Da febbraio 2010 a novembre 2011, i partecipanti
sono stati suddivisi in due gruppi composti ciascuno di 161 soggetti, per
ricevere una dose iniziale di 200.000 IU di vitamina D3, un?altra
somministrazione identica un mese dopo e poi 100.000 IU una volta al mese,
oppure una sostanza placebo secondo lo stesso regime. Alla fine dei 18 mesi del
trial, i ricercatori, coordinati da David R. Murdoch della University of Otago
di Christchurch, hanno misurato il numero di episodi delle infezioni del tratto
respiratorio superiore, scelto come endpoint primario, mentre endpoint
secondari sono stati la gravit? di questi episodi e il numero di giornate di
lavoro perse a causa di queste infezioni.

Livelli alti nel sangue, ma senza benefici
Alla baseline, il livello medio di 25-OH-D tra partecipanti era di 29 ng/nL e
il programma di somministrazione di vitamina D ha portato questo valore a oltre
48 ng/nL alla fine della sperimentazione. Gli episodi di infezioni del tratto
respiratorio superiore sono stati 593 tra coloro che avevano ricevuto vitamina
D; nel gruppo placebo sono stati 611, quindi un po? di pi? ma la differenza non
? statisticamente significativa; le medie per persona sono state
rispettivamente di 3,7 d 3,8 episodi e il rischio relativo nel gruppo di
trattamento ? stato molto vicino all?unit?: 0,97. Insomma, l?effetto della
somministrazione della vitamina D non ? stato apprezzabile e neppure la durata
dei sintomi, la gravit? degli episodi e il numero di assenze lavorative non
hanno mostrato differenze di rilievo.

Azione antimicrobica non confermata clinicamente
Lo studio era stato motivato dal ruolo che la vitamina D riveste nella
risposta immunitaria sia innata che adattativa. Questa vitamina stimola
l'espressione dei peptidi antimicrobici, come la catelecidina, prodotti da
neutrofili, macrofagi e cellule epiteliali. Inoltre, alcuni studi
epidemiologici avevano mostrato una correlazione tra bassi livelli di vitamina
D e una variet? di infezioni al tratto respiratorio, per esempio il rischio di
sviluppare tubercolosi. Tuttavia, nonostante queste premesse, i risultati dello
studio neozelandese non hanno corrisposto alle speranze dei ricercatori e si
sono allineate a due studi randomizzati controllati gi? condotti in precedenza,
che non avevano notato benefici dall?integrazione di vitamina D nel prevenire
infezioni respiratorie acute negli adulti.


Source: JAMA. 2012;308(13):1333-1339


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