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Le ricerche di Gerona 2005

(24-11-12) Esposizione al sole e rischio di sclerosi multipla



Uno studio ha trovato che le persone con poca esposizione al sole durante
l'infanzia e l'adolescenza sono a maggior rischio di sviluppare la sclerosi
multipla nel corso della vita.
Queste conclusioni sono in linea con precedenti studi.

Ricercatori dell?University of Bergen in Norvegia, hanno effettuato una
analisi dei dati di uno studio, ancora in corso, che interessa 5 Paesi,
denominato EnvIMS, in cui alcuni soggetti su 5.700 inclusi, di cui 1.980
pazienti con sclerosi multipla, hanno completato questionari dettagliati sulla
precedente esposizione al sole, infezioni, dieta, e storia di fumo.

L'85%, circa, di coloro che hanno riposto erano originari di Norvegia e
Italia, e l'attuale analisi ? basata su questi dati.

Studi precedenti avevano indicato che il rischio di sclerosi multipla aumenta
nei soggetti che crescono a latitudini estreme con minore esposizione al sole
sia a causa dell?abbigliamento indossato nei climi freddi sia per la ridotta
quantit? di radiazioni ultraviolette che raggiungono il suolo.

Il meccanismo mediante il quale l?esposizione al sole influenzi rischio di
sclerosi multipla ? ritenuto coinvolgere la vitamina-D ( la luce solare e i
raggi UV, in particolare, guidano la produzione endogena di vitamina D ).

Il questionario EnvIMS chiedeva ai partecipanti di quantificare la propria
esposizione al sole per diverse fasce d'et? e in base alla stagionalit? (
estate o inverno ).
I partecipanti sono stati invitati a chiedere ai propri genitori sulle proprie
abitudini nella prima infanzia.

Sorprendentemente, i partecipanti norvegesi hanno riferito una maggiore
esposizione al sole durante la prima infanzia rispetto ai soggetti italiani,
sia in inverno sia in estate.
Quasi nessuno dei norvegesi ha riferito una esposizione al sole scarsa o
nulla, sia in inverno sia in estate, prima dei 13 anni.

Il 40%, circa, degli italiani ha dichiarato di aver ricevuto scarsa o nessuna
esposizione al sole in inverno, a 6 anni o et? inferiore; circa il 20% ha
risposto nel medesimo modo nel periodo compreso tra 7 e 12 anni d?et?.

Quando i dati sono stati analizzati, i pattern di precoce esposizione al sole
in base all'et? nei pazienti con sclerosi multipla rispetto ai controlli, si ?
scoperto che le associazioni differivano tra i due Paesi.

Tra i norvegesi, l'unico aumento significativo del rischio di sclerosi
multipla era associato a scarsa esposizione al sole durante l?estate nella
adolescenza ( odds ratio, OR=1.6 a 1.8, p inferiore a 0.05, dopo aggiustamento
per sesso, rispetto ai partecipanti che avevano segnalato di aver trascorso pi?
tempo all'aperto ).

In Italia, i rischi significativi ( p inferiore a 0.05 ) di sclerosi multipla
sono risultati associati a scarsa esposizione al sole in estate, a 6 anni o et?
inferiore, e all?et? compresa tra 25 e 30 anni ( OR=1.5 a 1.6 ), e in inverno,
solo all?et? di 7-12 anni ( OR=1.5 ).

In Norvegia, l?esposizione al sole, et?-specifica, in inverno non era un
fattore di ulteriore rischio di sclerosi multipla.

Il questionario ha anche indagato sull'uso di creme solari durante le stesse
fasce d'et?.
I filtri solari, quando impiegati come raccomandato, riducono le radiazioni
ultraviolette, con conseguente calo della produzione di vitamina-D endogena.

In Norvegia, l?elevato impiego della protezione solare durante l'infanzia (
prima dei 13 anni, ma non dopo ) ? risultato significativamente associato a un
aumentato rischio di sclerosi multipla ( OR=1.4 e 1.5; p inferiore a 0.05 )
dopo aggiustamento per et?, esposizione al sole, e attivit? fisica. (
Xagena2012 )

Fonte: European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (
ECTRIMS ) Meeting, 2012


Neuro2012

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