(26-11-12) Dubbi su check-up di routine, non sempre davvero utili
Roma, 17 ott. (Adnkronos Salute) - I check-up non evitano di incorrere in malattie gravi come il tumore o le patologie cardiache, n? riducono la mortalit? di chi vi si sottopone. E' quanto emerge da una revisione sistematica degli studi disponibili pubblicata dai ricercatori della Cochrane Collaboration sulla 'Cochrane Library'. Questi risultati mettono in guardia sull'offerta di controlli di salute generali come parte di programmi di sanit? pubblica.
In alcuni Paesi, "i controlli di salute generali sono offerti come parte della normale pratica medica. Sono considerati un modo per ridurre la mortalit? e le malattie - spiegano gli studiosi - perch? permettono la diagnosi ed eventualmente il trattamento precoci". Traducendosi alla lunga in un risparmio del denaro pubblico. Tuttavia, ci sono potenziali implicazioni negative: per esempio la diagnosi e il trattamento di condizioni che non si sarebbero manifestate con alcun sintomo o che non avrebbero portato ad una riduzione dell'aspettativa di vita. I ricercatori hanno basato le loro conclusioni su 14 sperimentazioni cliniche che hanno coinvolto oltre 182.000 partecipanti. Tutti gli studi hanno diviso i partecipanti in almeno due gruppi: uno nel quale i partecipanti erano stati invitati ad eseguire controlli di salute generali e l'altro in cui i soggetti non effettuavano alcun controllo.
Solo pochi studi hanno valutato il numero di nuove diagnosi associate allo svolgimento dei check-up: in un caso il controllo di salute ha portato ad un generale aumento del numero di diagnosi. Un altro studio riporta che le persone sottoposte a controlli di salute generali avevano pi? probabilit? di incappare in una diagnosi di pressione alta o di colesterolo alto rispetto alle altre. Infine, in altri tre studi, nelle persone sottoposte a check-up sono state identificate un gran numero di anomalie. Tuttavia, sulla base di nove studi durante i quali si sono verificati 11.940 decessi, i ricercatori non hanno trovato nessuna differenza a lungo termine tra il numero di decessi nel gruppo sottoposto a check-up e in quello che non effettua i controlli.
Questo "sia in generale che specificamente per cancro o malattie cardiache". Altri esiti sono stati poco studiati, ma le ricerche suggeriscono che l'offerta di controlli di salute generali "non abbia alcun impatto sul numero di ricoveri ospedalieri, sulla disabilit?, sul livello di preoccupazione, sul ricorrere a visite specialistiche, o in generale a visite mediche aggiuntive o sul tempo di assenza dal lavoro".
Il ricercatore Lasse Krogsb?ll del Nordic Cochrane Centre di Copenaghen in Danimarca afferma che "dalle evidenze emerse da questa revisione, ? improbabile che invitando le persone a sottoporsi a controlli di salute generali si ottenga un beneficio nella salute dei cittadini. Questo non significa che i medici debbano smettere di eseguire i test di controllo oppure evitare di offrire un trattamento quando sospettano che ci sia un problema medico. Tuttavia - puntualizza - non riteniamo di raccomandare iniziative di sanit? pubblica che sistematicamente offrono controlli di salute generali".
Secondo questa revisione, i nuovi studi dovrebbero focalizzarsi su singoli elementi del check-up, al fine di studiare in modo pi? approfondito specifiche malattie come quelle renali o il diabete. Un altro aspetto importante sarebbe inoltre lo studio dei possibili effetti nocivi dei controlli di salute generali. Non sempre infatti sono compresi e spesso sono ignorati, producendo cos? conclusioni fuorvianti sul rapporto tra danni e benefici. Infine, quando si analizzano gli effetti dei check-up generali, occorre considerare che le persone che partecipano a questi controlli routine possono essere diverse da quelle che decidono di non farli: ad esempio "i primi sono pi? attenti al loro stato di salute, mentre persone ad alto rischio di malattie gravi ? probabile partecipino meno a questo tipo di controlli", concludono.
Fonte: Quotivadis
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