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Le ricerche di Gerona 2005

(08-12-12) L?Interferone beta non ritarda la progressione della sclerosi multipla




In uno studio clinico, l?Interferone beta, il farmaco pi? ampiamente
prescritto nel trattamento della sclerosi multipla, non ha mostrato alcun
effetto nel ritardare la progressione della malattia

I ricercatori del University of British Columbia ( Vancouver, Canada ) hanno
raccolto informazioni su 868 pazienti con sclerosi multipla che avevano assunto
Interferone-beta e 1.788 pazienti non-trattati con questo farmaco, nel periodo
1985-2008.

E?stato osservato che coloro che avevano assunto Interferone-beta non
presentavano una minore probabilit? di sviluppare disabilit? nel lungo periodo,
rispetto a quelli non-trattati con il farmaco.

I ricercatori hanno esaminato la progressione della malattia mediante la scala
EDSS ( Expanded Disability Status Scale ).
Coloro che avevano un punteggio di 6 ( necessit? di utilizzare un bastone per
compiere un cammino di 100 metri ) sono stati considerati avere una malattia in
progressione.

Tra i pazienti trattati con Interferone beta, il 10.8% aveva ottenuto un
punteggio 6.
Dei soggetti che non erano stati trattati, il 5.3% e il 23.1% dei gruppi
controllo ( controllo contemporaneo e controllo storico ) aveva raggiunto
questo stesso punteggio.

Studi precedenti avevano mostrato che l'Interferone beta poteva prevenire la
progressione della malattia. Tuttavia questo risultato sarebbe la conseguenza
di una non-corretta metodologia; i campioni erano di piccole dimensioni, il
periodo osservazionale limitato; inoltre nel gruppo controllo erano stati
inseriti pazienti troppo ammalati per iniziare ad assumere farmaci.

L?Interferone beta rimane un?opzione terapeutica per ridurre le recidive e le
lesioni cerebrali nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente. (
Xagena2012 )

Fonte: Journal of American Medical Association, 2012




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