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Le ricerche di Gerona 2005

(15-12-12) Pasta, pizza e... fitofarmaci


Pane, pasta, olio, frutta, verdura: il 50% del nostro cibo ? contaminato da residui di fitofarmaci, pericolosissimi per la salute, soprattutto di donne e bambini. Ecco i rischi e i consigli dell'oncologa Patrizia Gentilini di Ilaria Lonigro

La buona tavola italiana non ? pi? tanto buona. Da Nord a Sud, nel nostro Paese, la met? di quello che mettiamo nel piatto pu? essere interferente endocrina (cio? favorire disturbi alla tiroide) e cancerogena, oltre a provocare patologie che vanno dai deficit cognitivi a disturbi autoimmuni, passando per abortivit? spontanea, endometriosi, diminuzione della fertilit? maschile, diabete e sviluppo puberale precoce, solo per citarne alcune. La colpa ? dei fitofarmaci usati in modo massiccio nell'agricoltura italiana, che detiene il record europeo di quantit? di impiego: 5,6 kg per ettaro (dati Istat), 300 sostanze tossiche diverse, il 33% del totale usato nell'UE. 150.000 tonnellate all'anno che contaminano, oltre che il terreno e le acque, anche i nostri corpi e, nel caso di cibi ingeriti da donne in gravidanza, tre generazioni: la donna, il feto e le cellule riproduttive di questo.

A dare i dati della contaminazione ? l'ultimo rapporto Legambiente: il 49,8 % delle pere, il 45,7 % delle mele, il 47,16 % delle fragole, il 44,4 % dell'uva, il 40,6 % delle pesche contiene contemporaneamente da uno a 6 tipi di pesticidi diversi sotto forma di residui. Anche due fiori all'occhiello della cucina nazionale arrivano al consumatore ?arricchiti?: il vino nel 38,6 % dei casi, e l'olio nel 26,1 %. Dalle mele di Bolzano (con residui nell'88,4 % dei casi) all'uva pugliese, che oltre alle vitamine fornisce Metalaxil, Miclobutanil, Fludioxonil, Bromopropilato, Ciprodinil e Quinoxifen, ogni prodotto ortofrutticolo e derivato, come pasta, pane, miele, passata, marmellate, ? contaminato.
Il termine ?residui? non deve ingannare: come spiega l'oncologa Patrizia Gentilini in un documento diffuso recentemente in rete dal titolo ?Esposizione a pesticidi e rischi per la salute umana?, i fitofarmaci agiscono sulla salute a dosi infinitesimali: ?per l'atrazina sono descritti effetti a dosi fino a 30.000 volte inferiori ai limiti di legge? scrive l'oncologa. La legge, poi, denuncia Gentilini, non regola i mix di pesticidi, tanto diffusi quanto i singoli componenti ma potenzialmente assai pi? pericolosi.
Il rapporto Legambiente, realizzato in base alle comunicazioni delle ARPA (Agenzie Regionali per la Protezione dell'Ambiente) su controlli a campione, mette in luce un problema che riguarda tutto il Paese. Tranne la Sicilia: singolare il caso di questa regione, che ? l'unica ad aver comunicato che tutti i suoi prodotti sono al 100% senza residui. Eppure l'ultimo studio sulle acque condotto da Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in Sicilia ha evidenziato una notevole contaminazione da fungicida carbendazim e insetticidi metomil e imidacloprid.
Legambiente ha trovato residui anche in prodotti biologici. I fitofarmaci, del resto, sono ?persistenti? e sono trasportati soprattutto dalle acque, un terzo delle quali in Italia sono contaminate oltre i limiti di legge. La met? di quelle superficiali contiene 118 pesticidi diversi, mentre il diserbante ? sopra il limite di legge in quasi un quarto dell'acqua potabile.
Secondo il National Research Council dell'Accademia Nazionale delle Scienze di Washington, il cibo rimane la maggiore fonte di esposizione a pesticidi. I pi? a rischio? Donne, bambini e feti. E non ? un caso, secondo Gentilini, che a fianco del record di uso di pesticidi, l'Italia si distingua anche per un aumento anomalo di linfomi tra 0 e 14 anni: ogni anno sono il 4,6 % in pi?, rispetto a un incremento medio europeo dello 0,9 % (dati AIRTUM, Associazione Italiana Registro Tumori).
Qualche altro esempio delle conseguenze sulla salute? L'esposizione a mancozeb ? correlata, oltre che alle leucemie, a ipo e iper tiroidismo, come evidenzia uno studio del 2010 sulle donne condotto da W. S. Goldner. Donne esposte a pesticidi in gravidanza metteranno al mondo figli meno intelligenti rispetto alla media, affermano 3 diversi studi delle universit? di Berkeley, Columbia e del Mt. Sinai Medical Center. Carbamati e toxaphene sono legati allo sviluppo di melanoma; il glifosato aumenta del 160% il rischio di mieloma multiplo. Cosa fare dunque? Ecco i consigli di Patrizia Gentilini: fornire a donne in gravidanza alimenti il pi? possibile non contaminati; evitare l'uso domestico di insetticidi; promuovere l'agricoltura biologica; fare azione di controllo sulle mense scolastiche e richiedere verifiche periodiche sulle acque; informarsi, educare e, soprattutto, ?non delegare ad altri la tutela della propria salute?.

Fonte: www.repubblica.it
(01 novembre 2012)

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