(18-01-13) Integratori in gravidanza: carenze ed eccessi da evitare
Gli integratori vitaminici e minerali possono svolgere un ruolo di rilievo
durante la gravidanza, prevenendo danni al nascituro e alla donna dovuti a
stati carenziali materni. Ma vanno evitati i sovradosaggi
Gli integratori vitaminici e minerali possono svolgere un ruolo di rilievo
durante la gravidanza, prevenendo danni al nascituro e alla donna dovuti a
stati carenziali materni. Nils Hovdenak e Kjell Haram, dell'Ospedale
universitario Haukeland di Bergen (Norvegia), sono autori di una review sul
tema.
Dati non univoci per zinco e selenio
La carenza di ferro incide direttamento sul peso alla nascita, e pu? dare
problemi cognitivi e comportamentali nell'infanzia; una sua supplementazione ?
raccomandata in caso di carenza dimostrata, ma va evitato il sovratrattamento.
Il deficit di calcio si associa a preeclampsia e ritardo di crescita
intrauterino (Iugr), i cui rischi sono ridotti dall'integrazione. Una carenza
gestazionale di magnesio pu? portare a danni ematologici e teratogeni, oltre
che a basso peso alla nascita, eventi riducibili mediante supplementazione.
Secondo una review Cochrane l'integrazione di zinco contrasta il basso peso
alla nascita; ? prudente ricorrervi nelle donne con carenza dimostrata o
condizioni di ridotto assorbimento del minerale (scarsa funzione
gastroenterica, diete basate sui cereali ricchi in fitati, alti livelli di
integrazione di ferro, malattie gastrointestinali). Per il selenio non vi sono
prove a favore dell'utilit? di una sua supplementazione in gravidanza, ma bassi
livelli del minerale si associano ad aborto ricorrente, preeclampsia e Iugr.
Rischi da sovradosaggio di vitamina A
Senza un'adeguata profilassi circa il 75% delle gravide svilupperebbe il
deficit di almeno una vitamina. Non vi sono indicazioni all'integrazione di B6,
ma una sua carenza ? associata a preeclampsia, diabete gestazionale, iperemesi
gravidica e malattie neurologiche nel neonato. L'integrazione pregestazionale
di folati previene i difetti del tubo neurale e se ne consiglia una dose
quotidiana di 400 ug quando si pianifica una gravidanza. La carenza di folati,
inoltre, pu? determinare malformazioni congenite (difetti del tubo neurale,
schisi orofacciali, anomalie cardiache), anemia, aborto spontaneo,
preeclampsia, Iugr e rottura di placenta. Un'integrazione di vitamina B12 - il
cui deficit ? associato a ridotta crescita fetale - pu? rendersi necessaria
nelle donne vegetariane o con scarsa alimentazione carnea. L'integrazione di
vitamina A aumenta il peso alla nascita, ma essendo molto diffusa la molecola
in Occidente i veri rischi, pi? che dal deficit, derivano dal sovradosaggio,
che ? teratogeno (il limite massimo raccomandato per l'integrazione ? 3.000
IU/die). Secondo alcuni dati la supplementazione di vitamina D nel terzo
trimestre di gravidanza aumenterebbe il peso alla nascita e la lunghezza
vertice-talloni. Altri dati fanno ritenere che bassi livelli di vitamina C
favoriscano lo sviluppo di preeclampsia, e che la supplementazione possa
ridurre tale rischio. Invece l'uso di vitamina E, considerato in genere
salutare, pu? essere pericoloso per l'esito della gravidanza, in quanto altera
il fisiologico stato gestazionale ossidativo; non ? pertanto consigliata per
prevenire la preeclampsia.
Fonti:
Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol, 2012; 164(2):127-32
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