(04-02-13) Depressione refrattaria, risultati con aggiunta di psicoterapia
Per la prima volta si dimostra che, nei pazienti affetti da disturbi del tono
dell'umore non responsivi alla farmacoterapia, la terapia cognitivo-
comportamentale, in aggiunta al trattamento usuale, rappresenta un "next-step"
efficace ai fini della riduzione dei sintomi. Lo ha dimostrato un trial
multicentrico a gruppi paralleli - realizzato nel Regno Unito sotto la guida di
Nicola Wiles dell'universit? di Bristol - in cui sono stati arruolati 469
pazienti (et?: 18-75 anni) con depressione refrattaria ai farmaci da pi? di 6
settimane, afferenti a 73 ambulatori di medicina generale. I partecipanti (dopo
stratificazione per precedente uso di antidepressivi, durata dell'attuale
episodio, punteggio basale Beck depression inventory, Bdi) sono stati
randomizzati in 2 gruppi: cura usuale o terapia cognitivo-comportamentale
additiva alla terapia usuale, per 12 mesi in entrambi i casi. L'outcome
primario era costituito dalla riduzione di almeno il 50% dei sintomi depressivi
(sulla base dello score Bdi) a 6 mesi rispetto alla baseline. Tra il 2008 e il
2010 sono stati assegnati 235 pazienti alla cura convenzionale e 234 alla
terpia cognitivo-comportamentale aggiunta alla terapia usuale. Il 90% dei
partecipanti (n=422) sono stati seguiti fino a 6 mesi e l'84% (n=396) a 12 mesi
(con termine dello studio nel 2011). Nel gruppo intervento, 95 soggetti (46%)
hanno soddisfatto i criteri di risposta a 6 mesi rispetto a 46 (22%) nel gruppo
di cura convenzionale.
Fonti:
Lancet, 2012 Dec 7. [Epub ahead of print]
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