(22-02-13) Quasi la met? dei parti cesarei ? ingiustificata
Il 43% dei parti cesarei fatti nel 2010 in Italia ? ingiustificato, secondo
l'indagine nazionale sull'appropriatezza del ricorso al cesareo, condotta dal
ministero della Salute. Nel 2010 ci sono stati 482.195 parti, tra naturali e
cesarei: questi ultimi sono stati il 29,31% del totale, e per ben il 43% di
questi si rileva una non corrispondenza con le informazioni nelle schede di
dimissione ospedaliera (Sdo). In pratica, si rilevano ?troppe diagnosi di
posizione anomala del feto, condizione associata al taglio cesareo?. I
carabinieri del Nas, che hanno prelevato cartelle cliniche in 78 ospedali
pubblici e privati accreditati, hanno trovato delle cartelle cliniche vuote in
dodici Regioni, particolarmente carente la documentazione negli ospedali
siciliani.
Si parla di soldi spesi male, ma anche di rischi per la salute. Ogni parto
cesareo ingiustificato comporta una spesa non necessaria di 1.139 euro. Sul
fronte della salute, sottolinea il ministero, rispetto a una donna che
partorisce naturalmente una donna sottoposta a parto cesareo ha un rischio
triplo di decesso a causa di complicanze. Le donne sottoposte a cesareo,
inoltre, hanno un rischio di lesioni fino a 37 volte maggiore, mentre la
complicanza di maggior impatto ? la rottura dell'utero in una successiva
gravidanza, la cui probabilit? dopo un taglio cesareo ? di 42 volte superiore
rispetto a dopo un parto vaginale.
La verifica ? partita da un'iniziativa dell'Agenzia nazionale per i servizi
nazionali regionali (Agenas) ha segnalato ad alcune regioni problemi di
validit? delle informazioni contenute nelle Sdo con procedura di parto cesareo.
In particolare, la "posizione anomala del feto", che ha una frequenza nazionale
dell'8%, risultava in alcune strutture molto alta, raggiungendo valori
superiori al 20% o addirittura al 50%.
Fonte: edott.it
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