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Le ricerche di Gerona 2005

(24-02-13) I social network condizionano l?aderenza alle terapie



Tra i tanti messaggi che sempre pi? comunemente vengono scambiati online ce ne
sono alcuni che presentano un notevole interesse per il clinico, perch?
descrivono effetti collaterali e conseguenti contromisure adottate dai pazienti
fornendo elementi che non sempre emergono dagli studi di farmacovigilanza. Uno
studio recentemente pubblicato su Pharmacoepidemiology and drug safety da un
gruppo di ricercatori dell'Universit? della Pennsylvania, a Philadelphia, ?
partito da un'analisi quantitativa e qualitativa di oltre 250.000 messaggi
scambiati tra il 2002 e il 2010 su 12 diversi forum on-line dedicati alle donne
sopravvissute al tumore al seno. I ricercatori hanno focalizzato la propria
attenzione sui messaggi relativi agli effetti collaterali dei farmaci, in
particolare sugli inibitori dell'aromatasi. Dallo studio ? emerso che pi? del
18% delle partecipanti al dibattito nel forum ha menzionato almeno un effetto
collaterale causato dagli inibitori dell'aromatasi, e di queste un quarto ha
dichiarato di soffrire di artralgia, con forti dolori muscolo-scheletrici e
alle giunture, sudorazione notturna, aumento di peso e osteoporosi. Inoltre il
12,8% ha dichiarato di aver interrotto la cura senza seguirne una sostitutiva,
mentre il 28% ha deciso di passare ad un diverso inibitore dell'aromatasi. ?
stata inoltre effettuata un'analisi qualitativa di mille messaggi scelti a caso
ed ? emerso che il 18% di questi erano di donne che chiedevano quali fossero i
migliori rimedi per curare i dolori articolari, mentre il 27,8% erano scritti
da donne che davano consigli, e in particolare un terzo di questi riguardava
suggerimenti appunto contro i suddetti dolori. Il 42% delle autrici che davano
consigli suggerivano di comprare antidolorifici da banco, e il 44% integratori
minerali e prodotti erboristici per alleviare il dolore, mentre un terzo aveva
riscontrato benefici praticando attivit? fisica. Elevata anche la percentuale
di donne che suggerivano di rivolgersi al proprio dottore per chiedere
ulteriori consigli sul farmaco, ma solo l'8% delle donne che elargivano
consigli raccomandava di non abbandonare la terapia. Per questo motivo, i
ricercatori diretti da Jun Mao, che dirige il Programma di oncologia
integrativa dell'Abramson cancer center, concludono che accanto ai vantaggi
legati alla possibilit? di condividere esperienze e soluzioni i social network
presentano anche il rischio di incidere negativamente sull'aderenza,
convincendo alcune donne ad abbandonare la terapia o a rifiutarla a priori.

Fonti:
Pharmacoepidemiology and Drug Safety 2013 Jan 16
doctornews33

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