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Le ricerche di Gerona 2005

(07-03-13) Scoperto il segreto del diabete nascosto nel fegato



Elevati livelli della proteina Rankl aumentano il rischio di sviluppare il diabete II: fondamentale spegnere l'infiammazione
L?infiammazione del fegato sempre pi? sembra l?innesco di altre importanti malattie. Anche degenerative. Gi? la si deve ?bloccare? per prevenire danni al fegato stesso, fino al tumore. Ma ora sembra anche causa del diabete di tipo II. Una proteina in particolare, e quindi il gene che la esprime, ? nel mirino dei ricercatori. Si chiama Rankl (Rank ligand). E? una citochina (proteine chiave nei meccanismi infiammatori) appartenente alla stessa famiglia del Tumor necrosis factor (Tnf). Funziona legandosi al suo recettore Rank, presente sulla superfiche delle cellule del fegato e su quelle beta del pancreas (le produttrici dell?ormone insulina, il cui squilibrio ? causa del diabete).
LA REAZIONE - Rankl ? la ?chiave? che apre il suo recettore (serratura) sulla cellula: aprendo la serratura, attiva un?altra proteina (la Nuclear factor B) interna alla cellula che a sua volta ordina l?attivazione di geni che innescano la reazione a catena dell?infiammazione. Ed ? proprio questa reazione a provocare insulino-resistenza nel fegato e apoptosi (cio? la morte) delle cellule beta pancreatiche. Ed ? questa la scoperta frutto di ricerche condotte nell?arco di una ventina d?anni da vari gruppi europei, compresi gli italiani dell?ospedale di Brunico (Bolzano) e delle universit? di Verona e Cattolica del Sacro Cuore (Roma). Lo studio finale ? stato pubblicato on line first sulla rivista Nature Medicine. Finale perch? ? arrivato a scoprire il segreto del diabete nascosto nel fegato, ma soltanto iniziale per quanto riguarda le ricadute: prevenire, per esempio, il diabete di tipo II.
L'INFIAMMAZIONE - In sintesi, ?spegnere? l?infiammazione delle cellule del fegato per evitare il diabete. L?osservazione chiave ? stata fatta sulla popolazione di Brunico (Bolzano): ad elevate concentrazioni nel sangue di Rankl corrispondeva un?alta possibilit? di sviluppare nel tempo diabete di tipo II. Un modo per predire la malattia in chi non ne aveva segnali. ?Rankl ? una proteina che svolge un ruolo importante nei processi di infiammazione presenti in malattie come l'artrite reumatoide e quella psoriasica ? dice Enzo Bonora, universit? di Verona, presidente eletto della Societ? italiana di diabetologia (Sid) ? gli stessi processi di infiammazione sono coinvolti nello sviluppo del diabete e delle malattie cardiovascolari?.
IL MECCANISMO - Bloccando Rankl nell?organismo e nel fegato in topi da esperimento diabetici, i ricercatori hanno ottenuto un miglioramento della sensibilit? insulinica a livello del fegato e dunque un calo della glicemia. Queste importanti scoperte sono state ottenute grazie a collaborazioni con ricercatori dell'universit? di Innsbruck in Austria, di Cambridge in Inghilterra, e di Harvard negli Stati Uniti. La popolazione di Brunico presa in esame fa parte di un ampio campione studiato, dal 1990, per valutare i fattori di rischio delle malattie metaboliche e cardiovascolari. I medici dell'ospedale di Brunico, in collaborazione con ricercatori di Innsbruck e di Verona, hanno scoperto che le persone che hanno una maggiore quantit? di proteina Rankl nel sangue hanno un maggiore rischio di sviluppare il diabete. Elevate concentrazioni di Rankl conferiscono un aumento del rischio pari al 300-400% di ammalarsi di diabete. In seguito, Andrea Giaccari della Cattolica e i suoi ricercatori hanno dimostrato una correlazione tra elevate concentrazioni di Rankl e una maggiore insulino-resistenza. ?In condizioni normali ? spiega Giaccari ? l?insulina serve a far entrare il glucosio (zucchero) nelle cellule. In alcune situazioni (obesit?, sedentariet?, infiammazione cronica) le cellule del nostro corpo, in particolare dei muscoli e del fegato, tendono a rifiutare l?ingresso del glucosio nella cellula, facendolo restare nel sangue. Il pancreas, per evitare che salga la glicemia, comincia a produrre pi? insulina, spingendo l?eccesso di glucosio nelle cellule del grasso (adipose). Questa condizione di glicemia normale ed insulina alta viene definita insulino-resistenza, in grado di generare ulteriore infiammazione e, in alcuni casi, diabete?.
MALATTIE CARDIOVASCOLARI - Livelli elevati di Rankl si riscontrano anche nelle malattie cardiovascolari, nelle fratture, nel mieloma multiplo, nell?artrite reumatoide, nella psoriasi, nell?osteoporosi e nelle malattie infiammatorie intestinali. Di recente ? stato approvato un farmaco anti-Rankl, il denosumab, per il trattamento dell?osteoporosi nelle donne in menopausa e per il trattamento di metastasi ossee da alcune forme tumorali. Un altro farmaco, l?amlexanox, diretto contro due citochine infiammatorie, e utilizzato in Giappone per il trattamento dell?asma e per le afte della bocca, ? stato provato su topi diabetici facendo calare la glicemia. Al momento sono stati avviati numerosi studi sugli animali, con farmaci anti-Rankl, per curare-prevenire il diabete di tipo 2. Il prossimo passo? Gli studi sull?uomo.
Mario Pappagallo@Mariopaps

Fonte: Corriere.it

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