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Le ricerche di Gerona 2005

(08-03-13) La proteina C-reattiva predice degenerazione maculare



Elevati livelli di proteina C-reattiva, misurata con la tecnica ad elevata
sensibilit?, potrebbero avere un ruolo nell?eziopatogenesi della degenerazione
maculare senile: secondo uno studio appena pubblicato su Jama ophtalmology,
infatti, questo biomarcatore ? associato a un aumento del rischio di sviluppare
degenerazione maculare senile, principale causa di cecit? nella popolazione
anziana. Che l?infiammazione abbia un ruolo nell?insorgenza e nella
progressione di questa patologia ? noto da tempo: ora il gruppo di ricercatori
diretto da Vinod P. Mitta della Harvard school of public health di Boston,
negli Stati Uniti, ha condotto un ampio studio prospettico nidificato caso-
controllo su cinque ampie coorti di pazienti reclutati all'interno di
altrettanti studi (Women?s health study, Physicians? health study, Women?s
anti- oxidant and folic acid cardiovascular study, Nurses? health study e
Health professionals follow-up study). Le pazienti, al momento del
reclutamento, non avevano degenerazione maculare. I ricercatori hanno
individuato 647 casi incidenti di malattia e hanno selezionato due controlli di
uguale sesso ed et? per ciascuno dei casi con degenerazione maculare secca, e
tre per i casi di degenerazione umida, o neovascolare. In tutti ? stato
rilevato il livello base di proteina C-reattiva ad alta sensibilit?. Le
successive analisi statistiche hanno evidenziato, pur con differenze
significative tra i soggetti dei diversi studi, una forte correlazione tra
livelli elevati di proteina C-reattiva (maggiore di 3 mg/L) e aumento di
rischio di rispetto ai livelli bassi (inferiori a 1 mg/L). In dettaglio, l?odds
ratio per la degenerazione maculare senile ? pari a 1,49, e quello specifico
per la forma neovascolare ? pari a 1,84. ?Questo studio si aggiunge ai
precedenti che avevano gi? osservato come elevati livelli di proteina C-
reattiva ad alta sensibilit? si correlano con il rischio futuro di
degenerazione maculare senile? concludono Mitta e colleghi. ?Questa
informazione potrebbe fare luce sui meccanismi patologici della malattia, che
coinvolgono l?infiammazione, e potrebbe essere di utilit? clinica nell?
identificare le persone ad alto rischio che potrebbero beneficiare di una
maggiore aderenza alle raccomandazioni sugli stili di vita, alle visite
oculistiche di controllo e ai protocolli terapeutici?.


Fonti :JAMA Ophthalmol. Published online February 7, 2013

doctornews33

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