(05-09-2017) L’uomo occidentale è sempre meno fertile
(Reuters Health) – Brutte notizie per gli uomini di mezzo mondo, nel senso geografico del termine. Un team di ricercatori ha scoperto che il numero di spermatozoi negli uomini nord-americani, europei, australiani e neozelandesi è diminuito di oltre il 50% in meno di 40 anni e che, soprattutto, non si registrano segnali di inversione di questa tendenza. Questo significa in pratica un potenziale declino della fertilità e della salute maschile. “Il nostro studio lancia l’allarme per i ricercatori e le autorità sanitarie di tutto il mondo. Bisogna scoprire le cause della forte contrazione continua del numero degli spermatozoiâ€, dice Hagai Levine, che ha condotto il lavoro presso la Hebrew University-Hadassah Braun School of Public Health and Community Medicine in Jerusalem. Gli studi oiù recneti condotti su questo fenomeno hanno individuato vari fattori quali l’esposizione a determinati prodotti chimici, pesticidi, fumo, stress e obesità . La qualità del seme rifletterebbe l’impatto della vita moderna sulla salute e sulla fertilità maschile, agendo come segnale di rischi più gravi per la salute e comportandosi come un “canarino nella miniera di carboneâ€.
Lo studio
La letteratura riporta una flessione nella conta spermatica sin dai primi anni ’90. Lavorando con un team di ricercatori di Stati Uniti, Brasile, Danimarca, Israele e Spagna, Levine e colleghi hanno raccolto ed elaborato i risultati di 185 studi sugli spermatozoi eseguiti dal 1973 al 2011 e hanno poi condotto una cosiddetta “analisi di meta-regressioneâ€. I risultati, pubblicati in Human Reproduction Update, hanno mostrato una riduzione del 52,4% della concentrazione di spermatozoi e un calo del totale degli spermatozoi del 59,3% negli uomini di Nord America, Europa, Australia e Nuova Zelanda. Al contrario, nessuna diminuzione significativa è stata osservata in Sud America, Asia e Africa. I ricercatori hanno osservato, tuttavia, che in queste regioni sono stati condotti un numero nettamente inferiore di studi.
Fonte: Hum Repro Update 2017
Kate Kelland
Fonte: nutrieprevieni.it
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