(08-02-2018) Esposizioni a livelli ritenuti sicuri di inquinanti ambientali aumentano il rischio di morte
Secondo un nuovo studio pubblicato su JAMA, persino i livelli di sicurezza per l'inquinamento ambientale piuttosto restrittivi posti dalla Environmental Protection Agency (EPA) degli Stati Uniti non sono sicuri, in particolare per alcune categorie a rischio. «L'EPA è tenuta a riesaminare i suoi National Ambient Air Quality Standards (NAAQ) ogni cinque anni, e attualmente i limiti sono pari a 35 microg/m3per il particolato sottile ambientale (PM2,5)giornaliero e a 70 parti per miliardo (ppb) per la concentrazione di ozono massima sulle otto ore. Ci siamo però resi conto che mancavano prove sui rischio di morte per valori di inquinamento atmosferico al di sotto dell'attuale NAAQ giornaliero, nelle aree non sorvegliate e per sottogruppi sensibili» affermaQian Di, della Harvard T.H. Chan School of Public Health, Boston, autore principale del lavoro. I ricercatori hanno voluto stimare l'associazione tra la mortalità per tutte le cause e l'esposizione a breve termine a valori di inquinanti ambientali inferiori a quelli stabiliti per legge in tutta la popolazione di assistiti Medicare, diffusi su tutto il territorio degli Stati Uniti, confrontando l'esposizione giornaliera all'inquinamento atmosferico alla data del decesso con l'esposizione nei giorni di controllo. Durante i giorni che presentavano valori di PM2,5inferiori a 25 microg/m3si è verificato il 95,2% dei decessi, e durante i giorni in cui i livelli di ozono erano inferiori a 60 ppb si è verificato il 93,4% dei decessi. Ogni innalzamento a breve termine di 10 microg/m3del PM2,5aggiustato per l'ozono è stato associato a un aumento relativo del tasso di mortalità dell'1,05% e ogni innalzamento di 10 ppb dell'ozono stagionale aggiustato per il PM2,5è stato associato a un aumento dello 0,51%. Analizzando sottogruppi di popolazione, gli effetti del PM2,5in particolare erano maggiori su anziani, donne, persone di razza nera. «Considerati i nostri risultati, gli attuali valori soglia dovrebbero essere rivalutati» concludono gli autori. «I risultati aggiungono prove uniche, applicabili sia ai residenti rurali che ai gruppi più vulnerabili, utili per aumentare la pubblica consapevolezza» scrive un editoriale di accompagnamentoJunfeng Zhang, della Nicholas School of the Environment e Duke Global Health Institute di Durham, Carolina del Nord.
JAMA. 2017. doi: 10.1001/jama.2017.17923
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29279932
JAMA 2017. doi:10.1001/jama.2017.18948
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29279908
Fonte: doctornews33
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