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Le ricerche di Gerona 2005

(19-07-2018) L'uso di antipsicotici si lega nei giovani ad aumento di grasso corporeo e sensibilità all'insulina




«Il trattamento con farmaci antipsicotici è stato associato a rischi di aumento di peso, diabete di tipo 2 e patologie correlate. I farmaci antipsicotici sono comunemente prescritti in maniera off-label ai bambini con disturbi da deficit di attenzione o iperattività (ADHD) e disturbi comportamentali dirompenti» spiegaGinger Nicol, della Washington University di St. Louis, primo nome dello studio. I ricercatori hanno valutato 144 giovani di età compresa tra i 6 e i 18 anni con disturbi comportamentali dirompenti provenienti dall'area metropolitana di St. Louis nel periodo che andava dal 2006 al 2010. Tra i giovani quasi il 56% aveva ricevuto una diagnosi primaria di ADHD con irritabilità e aggressività che non rispondeva in maniera sufficiente alla precedente terapia. I pazienti sono stati sottoposti a 12 settimane di trattamento con aripiprazolo orale (n=49), olanzapina (n=46) o risperidone (n=49). Ebbene, in tutti i gruppi di trattamento si sono verificati aumenti significativi del grasso totale e addominale durante il periodo preso in considerazione. Gli aumenti sono risultati maggiori per olanzapina rispetto a risperidone o ariprazolo; sono stati notati anche una diminuzione della sensibilità all'insulina e, d'altra parte, anche miglioramenti nel comportamento.

«I cambiamenti metabolici osservati, probabilmente attribuibili al trattamento, possono essere associati a morbilità e mortalità cardiometaboliche premature. I risultati dovrebbero essere utilizzati per meglio valutare il rapporto rischio-beneficio per l'uso degli antipsicotici nei giovani» concludono gli autori. «Anche se nessun regime di questo genere è assolutamente privo di conseguenze metaboliche, bisognerebbe preferire un farmaco con un rischio metabolico da basso a moderato, evitando olanzapina, e i medici dovrebbero mirare al trattamento più breve necessario durata nel caso di uso off-label, adeguando il dosaggio nel tempo» scrivono in un editoriale di accompagnamentoMarc De Hert, eJohan Detraux, della Katholieke Universiteit Leuven, Belgio.

JAMA Psychiatry 2018. Doi: 10.1001/ jamapsychiatry.2018.1088https://dx.doi.org/10.1001/jamapsychiatry.2018.1088

JAMA Psychiatry 2018. Doi: 10.1001/jamapsychiatry.2018.1080https://dx.doi.org/10.1001/jamapsychiatry.2018.1080

Fonte: doctornews33

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